Il significato di una SCELTA

 

OKLATERO: nel significato di un nome il significato di una scelta. Nella lingua esperanto, il termine “oklatero” identifica la figura geometrica denominata nella lingua italiana con il termine “ottagono”, il poligono con otto lati, di solito visivamente associato alla tipologia regolare, con otto lati uguali. Il nome OKLATERO media due distinti messaggi: la scelta dell’Esperanto come modalità espressiva ed i significati simbolici dell’ottagono.

L’esperanto è stata la prima lingua “artificiale” sviluppata dall’uomo alla fine del XIX° secolo con caratteristiche tali da renderne semplice e veloce l’apprendimento da chiunque, ma avendo uno scopo ancora più grande: quello di unire i popoli e quindi compiere un passo importante verso il concetto di Universalità del Sapere. Sempre legato ad un concetto di universalità, questa volta nel senso del recupero di una dimensione storica di quanto tramandato dalle tradizioni sapienziali dei popoli, è il riferimento ai significati simbolici del numero otto, sia nei significati numerologici che in quelli architettonici. In questo contesto, si è voluto dare risalto soprattutto alla sua valenza di sintesi tra i numeri quattro (il mondo della materia, espresso dai quattro elementi Terra, Acqua, Aria e Fuoco, dove l’individuo si limita alla realizzazione dei propri bisogni), il numero tre (superamento del mondo della materia e conquista di una dimensione intellettuale superiore, spirituale, dove l’individuo diventa persona attraverso una relazione sociale che si evolve in senso altruistico e non più esclusivamente egoistico), ed il numero uno (espressione della sintesi di tutto l’Universo, della Verità assoluta, del Principio Divino, della consapevolezza che il Bene è unione di elementi precedentemente separati ed apparentemente non conciliabili). Il numero otto, che è anche simbolo di equilibrio cosmico, posto in orizzontale non a caso è stato utilizzato per rappresentare il concetto matematico di infinito (∞: l’orizzontalità simboleggia equilibrio). La stessa sintesi rappresentata dal numero otto è stata riprodotta in architettura attraverso l’utilizzo della figura geometrica dell’ottagono regolare, perché visivamente si avvicina alla circonferenza, che è espressione dell’Unità, del Divino. Gli esempi di questo concetto sono molteplici: nella cristianità frequentemente i battisteri sono ottagonali a rappresentare la riunione con Dio, la resurrezione ad una nuova vita in Dio. Le costruzioni a pianta ottagonale, come ad esempio le Basiliche, hanno un significato cosmico e quando sono sormontate da una cupola semisferica, che rappresenta il cielo, la forma ottagonale diventa mediatrice tra la terra ed il cielo, ad esprimerne con potenza la capacità di elevazione. Diventa quindi inevitabile per “Obiettivo Oklatero” riconoscersi nella straordinaria costruzione pugliese voluta dall’imperatore Federico II: Castel del Monte, che costituisce il massimo esempio di utilizzo della pianta ottagonale, presente nel corpo centrale dell’edificio e nelle otto torri collocate ai vertici di quest’ultimo. La ripetizione delle serie di otto elementi nelle decorazioni è quasi ossessiva, a sottolineare ancora l’importanza simbolica del numero otto.

Il nome OKLATERO rappresenta quindi la scelta di un gruppo di persone, raccolte intorno ad un nucleo di valori fondanti profondamente condivisi, di unire le proprie risorse intellettuali per trasmettere un messaggio di operatività nel tessuto sociale ed economico, attraverso la realizzazione di progetti eterogenei capaci di produrre positive ricadute, in termini di aggiunta di valore, sui territori interessati e di crescita delle persone coinvolte. Il simbolo dell’ottagono quindi propone due uomini, quadrati, o numeri 4 come direbbe Gurdjieff, diversi poiché non sovrapposti, e quindi con differenti particolarità e attitudini che, con lo stesso fulcro, vanno a formare la figura geometrica più prossima alla “divina perfezione” della circonferenza. Se ci piacciono le citazioni del Vangelo diciamo che siamo anche stati ispirati dalla frase che Matteo ci tramanda: Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro (Mt 18,15-20).